La mattina del 26 febbraio I' Rovo, occupato da oltre 4 anni nel nome di una terra senza padroni, è stato sgomberato con arroganza (nel gergo nardelliano si dice: "riqualificato"). Sgomberato dai vigili urbani del Comune di Firenze, dai pizzardoni del potere.
Sgomberato assieme ai suoi occupanti. Sgomberato a cura di questo comune "di sinistra" servendosi a piene mani del "Decreto Salvini" e di poteri peraltro già ampiamente esistenti.
I' Rovo, fin dalla sua occupazione il 7 febbraio 2015, è stato un'esperienza di autogestione agricola in un territorio cittadino sempre più degradato da speculazione e spaccio. Un'esperienza dura e difficile: ne fanno fede i quattro incendi dolosi che ha dovuto subire.
Laddove non sono arrivati gli spacciatori di eroina, sono arrivati stamani gli spacciatori di "legalità", in piena collusione con quelli delle polverine varie.
Ogni occupazione antagonista in questa città è sotto sgombero coatto. Dal Rovo alla Polveriera, da Viale Corsica alle occupazioni abitative, da Mondeggi e Via del Leone ai centri sociali.
È ora di cominciare a dare una risposta collettiva e di classe a tutto questo stato di cose, e una risposta non fraintendibile.
A partire da ieri mattina, è presidio continuo in tutte le realtà occupate e antagoniste fiorentine, al di là di ogni "particulare".
Punto di riferimento per ogni presidio, iniziativa e azione per quel che riguarda I' Rovo è il Fondo Comunista di Via Rocca Tedalda 277, alle Case Minime.
I' ROVO NON SI SGOMBERA
R-ESISTENZE CONTRO L'EROINA
E PER L'AUTOGESTIONE
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