giovedì 25 gennaio 2018

Troppo comodo! Solidarietà alle compagne e ai compagni del Don Chisciotte / Collettivo Bujanov di Vacchereccia

Vacchereccia (Cavriglia, AR). Il centro sociale Don Chisciotte / Collettivo Bujanov

Il comunicato che segue è stato redatto dal centro popolare Don Chisciotte / Collettivo Bujanov di Vacchereccia (comune di Cavriglia, provincia di Arezzo). Da anni realtà sociale e antagonista nel Valdarno, il Don Chisciotte / Bujanov è caduto, negli ultimi tempi, nelle grinfie dell'amministrazione PD del comune valdarnese; ma per questo lasciamo tutta la spiegazione al comunicato del Collettivo Bujanov, che riproduciamo qui nella sua integralità Quel che ci preme dire, è esprimere la nostra solidarietà totale con le compagne e i compagni del Don Chisciotte / Collettivo Bujanov, è non è una semplice solidarietà verbale. Con le compagne e i compagni di Vacchereccia abbiamo rapporti da anni; abbiamo partecipato alle loro iniziative come loro hanno partecipato alle nostre condividendo azioni, obiettivi, motivazioni ideali e politiche, aiuti logistici. Le compagne e i compagni del centro popolare Don Chisciotte / Collettivo Bujanov erano assieme a noi quando, il 7 febbraio 2015, abbiamo occupato I' Rovo; ma questa non è che una delle tante cose. Ora che sono sotto sgombero (e addirittura sotto demolizione farmaceutica!) a favore di un privato, prassi più che tipica di ogni amministrazione PD che si rispetti, intendiamo ribadire non soltanto la nostra solidarietà, ma qualcosa di ben di più. Curiosamente, l'immobile si trova, a Vacchereccia, in una strada che si chiama "Via Renzi"; ma al sindaco del comune di Cavriglia non è venuta l'idea di erigervi un mausoleo al segretario del PD, bensì un'improcrastinabile farmacia privata. La solita speculazione, insomma; niente di nuovo sotto il sole.

TROPPO COMODO !

Abbiamo appreso, in maniera del tutto fortuita, che i locali che attualmente ospitano il centro popolare Don Chisciotte a Vacchereccia, sarebbero stati in un attimo di distrazione generale venduti. Non solo, è già previsto che l'acquirente privato demolisca il bene pubblico per consentire (oltre all'immancabile profitto per qualcuno) all'amministrazione comunale di soddisfare i bisogni principali degli abitanti di Vacchereccia.

Avremmo qualcosina da dire.

Troppo comodo parlare dello sgombero forzato di un centro popolare autogestito nei termini di una riqualificazione.

Troppo comodo aver fatto finta di niente finché è convenuto: manutenzione gratuita, patentino di amministrazione "sensibile" e solidale.

Troppo comodo spacciare la solita speculazione a scapito del patrimonio pubblico come soddisfazione dei bisogni dei cittadini.

Al fumo negli occhi istituzionale preferiamo parlare chiaro: uno sgombero è uno sgombero! E qualcuno si dovrebbe assumere la responsabilità politica di gestirlo...

I fatti sono fatti: l'ennesimo bene pubblico viene privatizzato; l'ennesimo luogo non mercificato di aggregazione, aperto a tutti, viene chiuso; l'ennesima esperienza di lotta e resistenza a questo sistema di alienazione e sfruttamento viene repressa. Questo per costruire appartamenti, una farmacia e due studi medici...Tutto torna. Sempre.

Per provare a intuire i veri obiettivi di questa operazione, significativo è il parere dell'Associazione dei Farmacisti Valdarnesi che parla dell'inevitabile chiusura della farmacia perché non "performante" (!). Quindi basta cambiare posto, far girare un po' di soldi e magicamente la nuova farmacia macinerà profitti (vero motore di questo nostro triste mondo)? Oppure, addirittura si prevede, grazie al prossimo arrivo nelle capienti miniere di S. Barbara delle terre contaminate TAV, un incremento del consumo di medicinali...

Ci chiediamo anche se la ridente e sonnolenta Vacchereccia abbia come prima necessità una farmacia (e altri appartamenti)...

Dal nostro punto di vista un'amministrazione arrogante e furba porta come sempre avanti i suoi interessi di bottega, ignorando una realtà che da 15 anni porta avanti (unica in Valdarno) le pratiche dell'autogestione e dell'auto-organizzazione, vero fumo negli occhi della sinistra di potere.

Loro parlano di abbandono e degrado.

Dov'è il degrado, in un centro popolare senza padroni e padrini, che (senza mezzi e completamente autofinanziato) in maniera stabile produce attività "culturali" a volte vivaci e rumorose ma vitali e comunque espressione delle contraddizioni che animano questa società. Una voce indipendente e scomoda, collegata a tante altre voci scomode nel tempo e nello spazio, che ancora parla di antifascismo e di anticapitalismo.

Oppure in chi è incapace di mettere anima e contenuti in ciò che fa, perché ha ormai perso radici, idee...e credibilità?

Il degrado è il risultato della deriva liberista e autoritaria che le classi dirigenti di tutto il mondo hanno abbracciato.

Per concludere, non abbiamo granché da dire al sindaco.

Don Chisciotte o meno, le ragioni della sua esistenza rimagono immutate, bisogni insoddisfatti genereranno risposte adeguate...

HASTA SIEMPRE

IL CAPITALISMO È BARBARIE

Collettivo Bujanov.

Cronaca di un'udienza


Lunedì 15 gennaio si è svolta la prima udienza del processo a dieci antifascisti fiorentini per i fatti del 6 dicembre 2014 alle Piagge: interrogatorio dei testimoni d'accusa, vale a dire 8 Digos e 4 carabinieri.

Ore 10: Arriviamo davanti all'Aula 2 del "Palazzo di Giustizia" e ci troviamo davanti a una dozzina di PS ecc., tutti intenti a ripassare la lezione. Come si dice: "La verità la si ricorda bene, le invenzioni invece no." Da subito si nota la totale mancanza dell'opera del procuratore: tutto il processo si svolge sulla ricostruzione e sui rapporti della DIGOS, dal capo all'ultimo rampollo. Ciò che subito si nota è l'omogeneità dei testimoni, non una virgola fuori posto; anzi, emerge la possibilità di forti interventi di modifica genetica avvenuti nei Digossini; da quello con gli occhi a periscopio che da 100 metri riconosce "uno" che "picchia" i Carabinieri nonostsante questo "uno" fosse di spalle e ci fossero nel mezzo una folla, gli alberi e un furgone, alla capacità del loro capo di sparire dalle varie situazioni.


La memoria fotografica di quest'ultimo ha però un obiettivo che oscura tutto ciò che non fa comodo per reggere il castello di carte da loro costruito ad hoc: questo è in palese contraddizione con la sua dichiarazione di "confusione e non ricordo" rilasciata a proposito del G8 di Genova.

Il 6 dicembre 2014 alle Piagge, l'atteggiamento della DIGOS è stato esemplare: totale appoggio e simpatia verso i neonazisti, totale odio e violenza nei confronti degli antifascisti. Tutta l'inchiesta è stata costruita allo scopo di "castigare" divers* compagn* più conosciut*, colpevoli di essere sempre presenti e di non assoggettarsi mai alle imposizioni del potere e della polizia.

Una mobilitazione indetta dall'ANPI provinciale, dalla Comunità delle Piagge ecc., dovrebbe  secondo loro passare per un ritrovo di una banda di facinorosi fuori controllo; sfortunatamente per loro, però, la verità è oggettiva. Dai loro stessi filmati si vede come stanno le cose, chi ha iniziato e perché.

L'indole neofascista della maggior parte dei Digos emerge chiaramente con tutta la sua violenza e falsità. Rinnoviamo l'invito a tutti i compagni e antifascisti ad assistere alla prossima udienza del processo, il giorno venerdì 16 febbraio, per continuare a vigilare sulle zozzerie prodotte dalla DIGOS fiorentina.

lunedì 15 gennaio 2018

Quindici gennaio


"Fuori dell'aula, sulla strada,
ma in mezzo al fuori, anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità.
Tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno, ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera."

Fabrizio De André.

lunedì 8 gennaio 2018

PROCESSO AGLI ANTIFASCISTI FIORENTINI: LA DATA ESATTA E' LUN. 15 GENNAIO


ATTENZIONE: PER UN ERRORE DI COMUNICAZIONE  NON DOVUTO ALLA NOSTRA VOLONTA' ERA STATA INDICATA COME LUN. 22 GENNAIO LA DATA DEL PROCESSO AGLI ANTIFASCISTI FIORENTINI. (v. link) LA DATA ESATTA (CORRETTA COMUNQUE GIA' ANCHE NEL POST ORIGINALE) E':

LUNEDI' 15 GENNAIO ORE 10
PRESSO PALAZZO DI GIUSTIZIA V.LE GUIDONI.

Contiamo comunque su una presenza massiccia
L'ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA.

domenica 7 gennaio 2018

15 GENNAIO: ANTIFASCISTI A PROCESSO


15 GENNAIO 2018: 
ANTIFASCISTI FIORENTINI A PROCESSO

Il 15 gennaio 2018 avrà luogo il processo a 10 antifascisti fiorentini accusati della partecipazione alla mobilitazione del 6 dicembre 2014 alle Piagge, organizzata per impedire la “Tor Sapienza” fiorentina da parte di Forza Nuova. I dieci antifascisti sono accusati di avervi partecipato per impedire un atto di barbarie fascista, prepotente e violenta. Sono stati accusati di detenzione di arma impropria per essersi a stento difesi, con le aste delle bandiere, dall'aggressione dei Carabinieri.

Noi pensiamo che il processo andrebbe piuttosto fatto a coloro che, con il potere delle armi, con palese atteggiamento di connivenza con i fascisti e di odio verso gli antifascisti, hanno “tenuto la piazza” in nome dell' “ordine”. Ci opponiamo all'idea che dei compagni e delle compagne siano processati per antifascismo.

Lanciamo un appello a tutti gli antifascisti fiorentini a presenziare all'udienza del 15 gennaio, durante la quale saranno sentiti i testimoni dell'accusa (o meglio, gli inquisitori), per vigilare e smascherare il castello inquisitorio ordito dalla DIGOS fiorentina.

L'antifascismo, che si oppone alla barbarie del capitalismo e del patriarcato, NON SI PROCESSA. RIVENDICHIAMO L'ANTIFASCISMO SENZA SE E SENZA MA.


LUNEDI' 15 GENNAIO 2018 ALLE ORE 10
PALAZZO DI GIUSTIZIA – V.LE GUIDONI (bus 22 / 23)
APPELLO ALLA PRESENZA IN SOSTEGNO
DEGLI ANTIFASCISTI FIORENTINI A PROCESSO!