martedì 28 agosto 2018

ROGO AL ROVO: Messaggi e attestati di solidarietà



Dopo l'incendio al Rovo del 22 agosto (che, sarà bene ribadirlo, non ha soltanto distrutto il piano terra e tutto quello che c'era dentro, ma ha anche messo a rischio la vita di due occupanti -tra i quali un immigrato- e del nostro cane), ci sono arrivati numerosi messaggi e attestati di solidarietà. Abbiamo pensato di raccoglierli in questa pagina, sia come testimonianza che come ringraziamento. Ringraziamento che, ovviamente, va anche ai tanti che, dal 25 agosto, sono accorsi al Rovo per dare una mano a smassare, ripulire e rendere di nuovo agibile il posto. Il presidio continuativo di lotta prosegue giornalmente al Rovo, e invitiamo tutt* a prendervi parte anche come semplice presenza, che è importantissima. Nei prossimi giorni sarà organizzato anche un volantinaggio nel quartiere.

Nota: Altri messaggi e attestati di solidarietà che arriveranno saranno via via inseriti in questa pagina di seguito agli altri.

---------- Messaggio originale ----------
Da: Diego Bossi <
dibo139@gmail.com>
A: mailing list no austerity <
coordinamento-no-austerity@googlegroups.com>
Data: 26 agosto 2018 alle 10.28 
Oggetto: Re: R: [Coordinamento No-Austerity Gruppo] Fwd: I' ROVO: ALTRO ROGO, ALTRA CORSA 
Che schifosi... Solidarietà ai compagni!

Diego
Il giorno sab 25 ago 2018 alle ore 16:14 Salvatore de Lorenzo < salvatoredelorenzo64@gmail.com> ha scritto: 
Solidarietà ai compagni colpiti, 
Salvo 
Il giorno sab 25 ago 2018 alle ore 10:10 usiait1 via Coordinamento No Austerity < coordinamento-no-austerity@googlegroups.com> ha scritto: 
Solidarietà a chi ha subito queste vigliaccate anche da parte nostra...come già successo anche a noi
in passato, alziamo il livello di attenzione e di "sicurezza" in termini di autodifesa collettiva. Ciao
I compagni e le compagne dell'Unione Sindacale Italiana Usi fondata nel 1912
Il 24 agosto 2018 alle 23.36 Massimiliano Dancelli < m.dancelli@hotmail.it> ha scritto: 
Solidarietà compagni. Tanto noi non ci pieghiamo per così poco. Bastardi!!!
Saluti
Max 
---------- Messaggio originale ----------
Da: vindex <comitatointernazionalista.bg@gmail.com>
A: coordinamento-no-austerity@googlegroups.com
Data: 26 agosto 2018 alle 10.55
Oggetto: Re: R: [Coordinamento No-Austerity Gruppo] Fwd: I' ROVO: ALTRO ROGO, ALTRA CORSA 
Dai compagni di Combat Bergamo un sincero abbraccio solidale. Di schifezze e vigliaccate simili, piccole e grandi, purtroppo ne accadono. 
Forza e coraggio compagni! E se non la capiscono fate sapere ;)
---------- Messaggio originale ----------
Da: CUBlog La piazza virtuale degli iscritti Cub <cublog2014@gmail.com>
A: mailing list no austerity <coordinamento-no-austerity@googlegroups.com>
Data: 26 agosto 2018 alle 10.31
Oggetto: [Coordinamento No-Austerity Gruppo] CUBlog: Firenze: un altro attentato incendiario al Rovo da parte di chi vuole portare spaccio e degrado in uno spazio sociale 
Solidarietà ai compagni del Rovo da parte della redazione di CUBlog 

http://cub-log.blogspot.com/2018/08/firenze-un-altro-attentato-incendiario.html?m=1 
La redazione di CUBlog

giovedì 23 agosto 2018

ALTRO ROGO, ALTRA CORSA


Il 22 agosto alle 1 di notte hanno di nuovo dato fuoco a I' Rovo, questa volta mettendo in pericolo anche due di noi, che hanno rischiato la vita assieme al nostro cane. Bilancio dei danni: il piano terra inagibile, le suppellettili distrutte e tutto da ripulire. 

La solita banda di spacciatori, dopo essere stata cacciata da tutto il quartiere con l'intervento delle istituzioni e delle forze dell'ordine, ha deciso di riprendersi il territorio del Rovo. Questa è solo l'avvisaglia. Sono notizie provenienti direttamente dagli abitanti del quartiere, che vigila su quello che succede.

Non permettiamo che I' Rovo torni ad essere la base dello spaccio e del degrado. Questa è quindi una chiamata alla solidarietà fattiva e reale, con una presenza al Rovo a partire da sabato mattina 25 agosto dalle ore 10, per continuare a ripulire, rendere di nuovo vivibile il posto e organizzare un presidio permanente attivo di lotta. 

A parte la rabbia verso questi schifosi, occorre riconoscere la funzionalità che essi hanno nel sistema sociopolitico e economico attuale. È la stessa tracotanza che ritroviamo in ogni padrone che chiude le fabbriche, in ogni istituzione collusa, in ogni controllo sociale.

FINO A QUANDO PADRONI E SPACCIATORI POTRANNO AGIRE INDISTURBATI E DISSANGUARCI, UTILIZZANDO PAURA GENERALE E ASSERVIMENTO?

Sotto qualsiasi forma si presenti,
IL CAPITALISMO È BARBARIE.

lunedì 20 agosto 2018

Sting, la Bekaert, il Fondo Comunista e un cocomero



LAVORIAMO INSIEME AI BACINI CARBONIFERI

Questo posto è cambiato in modo utile
La vostra teoria economica ha detto che sarebbe stato così
E' difficile per noi capire
Non possiamo lasciare i nostri posti di lavoro nel modo che dovremmo
Il nostro sangue ha macchiato il carbone
Abbiamo scavato gallerie nel profondo più profondo dell'anima della nazione
A noialtri c'importa ben più che dei soldi
La vostra teoria economica non ha nessun senso

Un dato giorno dell'era nucleare
Potranno capire la nostra rabbia
Costruiscono macchine che non sanno controllare
E seppelliscono le scorie in un enorme buco
L'energia doveva diventare economica e pulita
Ma il carbonio 14 è mortale per dodicimila anni
Lavoriamo insieme ai bacini carboniferi

Il bacino carbonifero sta sottoterra
Tre milioni di anni di pressione lo hanno compattato
Camminiamo attraverso antiche terre boschive
E con le nostre mani diamo luce a mille città
Le vostre fabbriche buie e sataniche
Hanno reso inutile la nostra abilità lavorativa di minatori
Non potete scambiare una vena di 15 centimetri
Con tutti i fiumi avvelenati nel Cumberland

Un dato giorno dell'era nucleare
Potranno capire la nostra rabbia
Costruiscono macchine che non sanno controllare
E seppelliscono le scorie in un enorme buco
L'energia doveva diventare economica e pulita
Ma il carbonio 14 è mortale per dodicimila anni
Lavoriamo insieme ai bacini carboniferi

Le nostre vite di esseri coscienti affondano
E voi vi arrampicate sulla vostra montagna mentre noi dormiamo
Questo modo di vivere è parte di me
E non ha prezzo, quindi lasciatemi stare e basta
E se i bambini piangeranno
Il mondo che gira farà la ninna nanna alle loro anime
E quando sarete sprofondati senza lasciare traccia
L'universo mi riassorbirà al giusto posto

Un dato giorno dell'era nucleare
Potranno capire la nostra rabbia
Costruiscono macchine che non sanno controllare
E seppelliscono le scorie in un enorme buco
L'energia doveva diventare economica e pulita
Non si erano mai viste facce sporche
Ma il carbonio 14 è mortale per dodicimila anni
Lavoriamo insieme ai bacini carboniferi.


E' una vecchia canzone di Sting, del 1985, un anno dopo lo sciopero dei minatori inglesi stroncato da Margaret Thatcher. Inviteremmo ad ascoltarla e a rileggerla con attenzione, nonostante non sia tra le più conosciute. Ci siamo anche azzardati a farne una traduzione italiana, nonostante l'inglese di Sting non sia tra i più facili.

E', al tempo stesso, una riflessione generale e un omaggio a Sting, che pochi giorni fa ha preso armi, bagagli e strumenti ed è andato alla Bekaert di Figline Valdarno a improvvisare un concerto per gli operai in lotta di quella fabbrica. La solita storiaccia di multinazionali, di delocalizzazione e di capitalismo che sta su tutti i media. Non ve la vogliamo raccontare, sarebbe inutile: visto che perdete oramai il 95% del vostro tempo a sparare e leggere cazzate sui vostri telefonini e sui vostri social di merda, documentatevi visto che ne avete tutti i mezzi.


Ora vi vogliamo raccontare una storia.

Alcuni giorni fa, come forse saprete dal leggere questo blog e/o la pagina Facebook, c'è stato il "Ferragosto a I' Rovo" organizzato dal Fondo Comunista, dal Fronte di Lotta No Austerity e dalla CUB Firenze. Alla fine dell'iniziativa, sono avanzati alcuni enormi cocomeri di una ventina di chili l'uno. Uno dei compagni del Fondo Comunista, che abita non lontano da Figline sebbene in culo al diavolo e lassù dove osano le aquile, si è preso la briga di prendere uno di quei cocomeri e di portarlo agli operai della Bekaert in lotta, che anche nei giorni di Ferragosto hanno presidiato la Bekaert delocalizzata. Secondo quanto ha raccontato il compagno, S.D. (che non sono le iniziali di "San Domenico", ndr a scanso di ogni ipotesi di cristiana carità), gli operai in lotta hanno gradito molto quel piccolo, grande gesto.

Un gesto di solidarietà non immateriale. Il concerto improvvisato di Sting è andato, giustamente, sui giornali; il cocomero del Fondo Comunista, del Rovo, del Fronte di Lotta No Austerity e della CUB Firenze, al massimo, va su questo blogghino minimo come le sue Case. Eppure è importante ed è capace di stimolare qualche riflessione, anche e soprattutto fra noialtri.

In un'altra canzone, che il suo autore non potrà purtroppo andare mai a cantare alla Bekaert perché è morto, si diceva una cosa semplice e fondamentale: "Se io sto con chi lavora, io non sto con il padrone". Si chiamava Ivan Della Mea, e la canzone si chiama: "Rosso un fiore". E siccome siamo in vena di canzoni, ve la facciamo pure (ri)ascoltare:


Ora, le riflessioni tra noialtri, sull'essenza del collettivo in sé e di un collettivo che si dice Comunista in questo tempo disgraziato e di fascismo dilagante, sono cose che dovremo affrontare profondamente e ammodino nei prossimi tempi a venire, diciamo a partire dalle prossime due ore. Rivendicare e portare avanti realmente un'esperienza di collettivo, peraltro non nata ieri, in modo che abbia un senso interno e esterno. Situarci. Collocarci. Agire, e agire facendola finita una buona volta con tutta una serie di melme che, in parte, ci siamo visti piovere addosso, e in altrettanta parte ci siamo piovuti addosso da soli. Autocritica, essenza dell'azione e della vita collettiva! Avere sempre chiaro non solo da che parte stare, ma in che modo starci e in che modo fattivo, sia pure per un cocomero o una canzone. E starci in qualsiasi situazione, in qualsiasi lotta, in qualsiasi conflitto sociale. Senza lagne sull' "essere pochi", ché di queste lagne di autogiustificazione e di autoassoluzione sarebbe ora di fare un fagotto e di bruciarle.

L'azione collettiva significa questo; solidarietà e gesti pratici. Che siano di Sting o che siano del Cocomero. Che siano alla fabbrica occupata o che siano in un quartiere proletario dove serpeggia il naturale fascismo del proletariato abbandonato a se stesso. Altrimenti, sarebbe inutile andare avanti. Tanto varrebbe rinchiudersi nelle delusioni, negli ammòri, nei finti "futuri" giovanili, nella vita virtuale, nel controllo padronale così rassicurante, in ogni cosa. Per l'intanto, un Cocomero portato da periferia a periferia, e anche delle canzoni. Rivendichiamo con orgoglio tutto questo. Lo rivendichiamo anche al di là del gesto, forse improvvisato ancorché dettato dalla storia e dalla vita di un Compagno. Lo rivendichiamo col nostro nome, che è nome di Rivolta. E il nome di Rivolta è: Superare l'esistente.

lunedì 6 agosto 2018

Noialtri il Ferragosto si fa a I'ROVO !!!


NOIALTRI IL FERRAGOSTO SI FA A I' ROVO !



Se vi va di passarlo come nella foto sopra, prego!

Se però siete rimasti a Firenze e 'un sapete icché fare
a I' ROVO ci si pensa noi, per il 3° anno di fila.

Con il FONDO COMUNISTA
il FRONTE DI LOTTA NO AUSTERITY
La CUB Firenze
E le compagne e i compagni che continuano imperterrite/i
e pensare che la lotta in vacanza non ci va mai
(e tanto meno ora !!!)

  • INIZIATIVE
  • MANGIARE E BERE (anche per veg/etari/ani)
    (preparato dalle compagne e dai compagni del Fondo)
  • DISCUSSIONI SU COSA FARE NEL QUARTIERE E IN CITTA'
  • GIOCHI E MERENDA PER I BAMBINI

...e portate liberamente chitarre, tamburi, contrabbassi, pifferi !!!(PS: gli strumenti, a scanso di equivoci)...

...e anche tutti gli amici a due, quattro o più zampe !!!

Dalle ore 15 a I'ROVO – PER UNA TERRA SENZA PADRONI
Via del Guarlone 25 – Bus 20 (capol. Via Comparetti)
Stazione FS Rovezzano


TUTTI A I' ROVO PER FERRAGOSTO !!!!!!

Per informazioni: 338 8619029
fondocomunistafirenze@gmail.com
feisbùc: I' ROVO

giovedì 15 febbraio 2018

23 FEBBRAIO 2018: Dal movimento dei proletari prigionieri al 41bis. Presentazione del libro Correvo pensando ad Anna di Pasquale Abatangelo



Il 24 febbraio non è una data qualsiasi: è quella della rivolta delle Murate e dell'abbattimento del detenuto Giancarlo Del Padrone (1974). A partire dallo scorso anno, per ricordarla, abbiamo deciso di organizzare un dibattito storico e politico sul carcere e sull'evoluzione che l'incarceramento e la condizione di carcerato hanno subito nei decenni. Da qui il titolo dell'iniziativa, che abbiamo voluto mantenere. Quest'anno il dibattito è abbinato alla presentazione del libro "Correvo pensando a Anna" che sarà fatta dal suo stesso autore, Pasquale Abatangelo.

Venerdì 23 febbraio 2018 ore 18.00
al Fondo Comunista

Iniziativa - Dibattito
DAL MOVIMENTO DEI PROLETARI PRIGIONIERI AL 41 BIS

Presentazione del libro
"CORREVO PENSANDO AD ANNA"
con l'autore PASQUALE ABATANGELO

A seguire: CENA EURO 10
(Per eventuali informazioni e prenotazioni:
338 - 8619029
fondocomunistafirenze@gmail.com
FB: I' ROVO)

Il Fondo Comunista è in via Rocca Tedalda 277, dietro l'ufficio postale
Capolinea bus 14 via Ripa
Stazione FS Firenze Rovezzano (treno da FI SMN ore 17.35)

martedì 6 febbraio 2018

Il 3° CompleRovo!



Chissà che cosa avranno pensato, la mattina del 7 febbraio 2015, gli ignari automobilisti che transitavano per il vialone di Rovezzano (che si chiama via Odoardo Spadaro, lo "chansonnier" fiorentino delle 12 mamme sopra una panca -no inceneritore, naturalmente- e del Micragna Les Bains). Ad un certo punto, toccò loro fermarsi per far attraversare una congrega di riportati dalla piena vestiti da contadini, con carriole, zappe, badili e altri attrezzi agricoli; non sapevano, gli esterrefatti automobilisti, che tutta quella banda andava a occupare una terra lasciata incolta, all'abbandono e al degrado (quello vero, quello di lorsignori) in piena città. Nasceva I' Rovo: mai nome venne più naturale. Se ci fosse stato il campionato mondiale dei rovi, quelle terre lo avrebbero vinto senz'altro. Nasceva non soltanto come occupazione, non soltanto come desiderio fattivo di una reale alternativa urbana alle logiche del mercato capitalista; nasceva, soprattutto, come realizzazione e messa in pratica di un sogno. Non un sogno di quelli che si fanno la notte, però: un sogno di una cosa "oltre", che superasse l'esistente a partire da qualcosa di concreto, di reale. Il sogno di una terra senza padroni. Per questo attraversavamo il vialone per andare a prenderci quelle terre che prima o poi, non c'è dubbio, sarebbero state vendute a due soldi o addirittura regalate a qualche speculatore.

I' Rovo compie tre anni. E non sono stati anni facili, di facile non c'è stato mai niente. E lo sapevamo benissimo, come lo si deve sapere quando si comincia nemmeno da zero, ma da meno uno. Gente che è venuta e gente che è andata. Gente che ha lavorato duramente e gente che, forse, lo aveva preso per un balocco. Giovani e meno giovani. Fiorentini e immigrati palestinesi. Il ciclone del 1° agosto 2015 che ha distrutto tutto quel che era stato fatto. Tre volte ci hanno dato fuoco perché a qualcuno non gli si stava simpatici, l'ultima delle quali (il 3 gennaio 2017) ha fatto danni enormi. E lì a ricominciare, a rimettere in sesto il terreno e la casa colonica, tutto con le nostre sante manine e con l'aiuto di qualcuno per il quale la parola "solidarietà" non è stata priva di senso. Ora che (quasi) tutto è stato rimesso in sesto, compreso il piano inferiore della casa colonica, abbiamo pensato di far vedere tutto a tutti, di discutere, di rispondere e anche un po' di festeggiare. In modo che I' Rovo divenga realmente uno spazio comune, e un'aggregazione che renda il suo vero significato al termine antagonista. Per questi motivi,

Sabato 10 febbraio a i' Rovo dalle ore 15
Via del Guarlone 25, bus 20 (capolinea via Comparetti), treno stazione FS Rovezzano

I' 3° COMPLEROVO!

- Ore 15 : ESCURSIONE per I' Rovo, presentazione dei lavori, visita alla casa colonica ristrutturata

- Ore 17: DIBATTITO / ASSEMBLEA PUBBLICA. "I' Rovo come risorsa e risposta ai problemi della disoccupazione. La riappropriazione della produzione: abbattiamo il padrone!"

- Ore 19: MERENDA - CENA preparata dalle compagne e dai compagni del Rovo.

Nota. Il 10 febbraio, secondo il Meteo.it, è previsto poco nuvoloso con una temperatura fra 10 e 2 gradi. Non dovrebbe piovere quindi, ma portarsi ombrello e vestiti pesanti è d'obbligo. Vi aspettiamo!

giovedì 25 gennaio 2018

Troppo comodo! Solidarietà alle compagne e ai compagni del Don Chisciotte / Collettivo Bujanov di Vacchereccia

Vacchereccia (Cavriglia, AR). Il centro sociale Don Chisciotte / Collettivo Bujanov

Il comunicato che segue è stato redatto dal centro popolare Don Chisciotte / Collettivo Bujanov di Vacchereccia (comune di Cavriglia, provincia di Arezzo). Da anni realtà sociale e antagonista nel Valdarno, il Don Chisciotte / Bujanov è caduto, negli ultimi tempi, nelle grinfie dell'amministrazione PD del comune valdarnese; ma per questo lasciamo tutta la spiegazione al comunicato del Collettivo Bujanov, che riproduciamo qui nella sua integralità Quel che ci preme dire, è esprimere la nostra solidarietà totale con le compagne e i compagni del Don Chisciotte / Collettivo Bujanov, è non è una semplice solidarietà verbale. Con le compagne e i compagni di Vacchereccia abbiamo rapporti da anni; abbiamo partecipato alle loro iniziative come loro hanno partecipato alle nostre condividendo azioni, obiettivi, motivazioni ideali e politiche, aiuti logistici. Le compagne e i compagni del centro popolare Don Chisciotte / Collettivo Bujanov erano assieme a noi quando, il 7 febbraio 2015, abbiamo occupato I' Rovo; ma questa non è che una delle tante cose. Ora che sono sotto sgombero (e addirittura sotto demolizione farmaceutica!) a favore di un privato, prassi più che tipica di ogni amministrazione PD che si rispetti, intendiamo ribadire non soltanto la nostra solidarietà, ma qualcosa di ben di più. Curiosamente, l'immobile si trova, a Vacchereccia, in una strada che si chiama "Via Renzi"; ma al sindaco del comune di Cavriglia non è venuta l'idea di erigervi un mausoleo al segretario del PD, bensì un'improcrastinabile farmacia privata. La solita speculazione, insomma; niente di nuovo sotto il sole.

TROPPO COMODO !

Abbiamo appreso, in maniera del tutto fortuita, che i locali che attualmente ospitano il centro popolare Don Chisciotte a Vacchereccia, sarebbero stati in un attimo di distrazione generale venduti. Non solo, è già previsto che l'acquirente privato demolisca il bene pubblico per consentire (oltre all'immancabile profitto per qualcuno) all'amministrazione comunale di soddisfare i bisogni principali degli abitanti di Vacchereccia.

Avremmo qualcosina da dire.

Troppo comodo parlare dello sgombero forzato di un centro popolare autogestito nei termini di una riqualificazione.

Troppo comodo aver fatto finta di niente finché è convenuto: manutenzione gratuita, patentino di amministrazione "sensibile" e solidale.

Troppo comodo spacciare la solita speculazione a scapito del patrimonio pubblico come soddisfazione dei bisogni dei cittadini.

Al fumo negli occhi istituzionale preferiamo parlare chiaro: uno sgombero è uno sgombero! E qualcuno si dovrebbe assumere la responsabilità politica di gestirlo...

I fatti sono fatti: l'ennesimo bene pubblico viene privatizzato; l'ennesimo luogo non mercificato di aggregazione, aperto a tutti, viene chiuso; l'ennesima esperienza di lotta e resistenza a questo sistema di alienazione e sfruttamento viene repressa. Questo per costruire appartamenti, una farmacia e due studi medici...Tutto torna. Sempre.

Per provare a intuire i veri obiettivi di questa operazione, significativo è il parere dell'Associazione dei Farmacisti Valdarnesi che parla dell'inevitabile chiusura della farmacia perché non "performante" (!). Quindi basta cambiare posto, far girare un po' di soldi e magicamente la nuova farmacia macinerà profitti (vero motore di questo nostro triste mondo)? Oppure, addirittura si prevede, grazie al prossimo arrivo nelle capienti miniere di S. Barbara delle terre contaminate TAV, un incremento del consumo di medicinali...

Ci chiediamo anche se la ridente e sonnolenta Vacchereccia abbia come prima necessità una farmacia (e altri appartamenti)...

Dal nostro punto di vista un'amministrazione arrogante e furba porta come sempre avanti i suoi interessi di bottega, ignorando una realtà che da 15 anni porta avanti (unica in Valdarno) le pratiche dell'autogestione e dell'auto-organizzazione, vero fumo negli occhi della sinistra di potere.

Loro parlano di abbandono e degrado.

Dov'è il degrado, in un centro popolare senza padroni e padrini, che (senza mezzi e completamente autofinanziato) in maniera stabile produce attività "culturali" a volte vivaci e rumorose ma vitali e comunque espressione delle contraddizioni che animano questa società. Una voce indipendente e scomoda, collegata a tante altre voci scomode nel tempo e nello spazio, che ancora parla di antifascismo e di anticapitalismo.

Oppure in chi è incapace di mettere anima e contenuti in ciò che fa, perché ha ormai perso radici, idee...e credibilità?

Il degrado è il risultato della deriva liberista e autoritaria che le classi dirigenti di tutto il mondo hanno abbracciato.

Per concludere, non abbiamo granché da dire al sindaco.

Don Chisciotte o meno, le ragioni della sua esistenza rimagono immutate, bisogni insoddisfatti genereranno risposte adeguate...

HASTA SIEMPRE

IL CAPITALISMO È BARBARIE

Collettivo Bujanov.

Cronaca di un'udienza


Lunedì 15 gennaio si è svolta la prima udienza del processo a dieci antifascisti fiorentini per i fatti del 6 dicembre 2014 alle Piagge: interrogatorio dei testimoni d'accusa, vale a dire 8 Digos e 4 carabinieri.

Ore 10: Arriviamo davanti all'Aula 2 del "Palazzo di Giustizia" e ci troviamo davanti a una dozzina di PS ecc., tutti intenti a ripassare la lezione. Come si dice: "La verità la si ricorda bene, le invenzioni invece no." Da subito si nota la totale mancanza dell'opera del procuratore: tutto il processo si svolge sulla ricostruzione e sui rapporti della DIGOS, dal capo all'ultimo rampollo. Ciò che subito si nota è l'omogeneità dei testimoni, non una virgola fuori posto; anzi, emerge la possibilità di forti interventi di modifica genetica avvenuti nei Digossini; da quello con gli occhi a periscopio che da 100 metri riconosce "uno" che "picchia" i Carabinieri nonostsante questo "uno" fosse di spalle e ci fossero nel mezzo una folla, gli alberi e un furgone, alla capacità del loro capo di sparire dalle varie situazioni.


La memoria fotografica di quest'ultimo ha però un obiettivo che oscura tutto ciò che non fa comodo per reggere il castello di carte da loro costruito ad hoc: questo è in palese contraddizione con la sua dichiarazione di "confusione e non ricordo" rilasciata a proposito del G8 di Genova.

Il 6 dicembre 2014 alle Piagge, l'atteggiamento della DIGOS è stato esemplare: totale appoggio e simpatia verso i neonazisti, totale odio e violenza nei confronti degli antifascisti. Tutta l'inchiesta è stata costruita allo scopo di "castigare" divers* compagn* più conosciut*, colpevoli di essere sempre presenti e di non assoggettarsi mai alle imposizioni del potere e della polizia.

Una mobilitazione indetta dall'ANPI provinciale, dalla Comunità delle Piagge ecc., dovrebbe  secondo loro passare per un ritrovo di una banda di facinorosi fuori controllo; sfortunatamente per loro, però, la verità è oggettiva. Dai loro stessi filmati si vede come stanno le cose, chi ha iniziato e perché.

L'indole neofascista della maggior parte dei Digos emerge chiaramente con tutta la sua violenza e falsità. Rinnoviamo l'invito a tutti i compagni e antifascisti ad assistere alla prossima udienza del processo, il giorno venerdì 16 febbraio, per continuare a vigilare sulle zozzerie prodotte dalla DIGOS fiorentina.

lunedì 15 gennaio 2018

Quindici gennaio


"Fuori dell'aula, sulla strada,
ma in mezzo al fuori, anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità.
Tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno, ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera."

Fabrizio De André.

lunedì 8 gennaio 2018

PROCESSO AGLI ANTIFASCISTI FIORENTINI: LA DATA ESATTA E' LUN. 15 GENNAIO


ATTENZIONE: PER UN ERRORE DI COMUNICAZIONE  NON DOVUTO ALLA NOSTRA VOLONTA' ERA STATA INDICATA COME LUN. 22 GENNAIO LA DATA DEL PROCESSO AGLI ANTIFASCISTI FIORENTINI. (v. link) LA DATA ESATTA (CORRETTA COMUNQUE GIA' ANCHE NEL POST ORIGINALE) E':

LUNEDI' 15 GENNAIO ORE 10
PRESSO PALAZZO DI GIUSTIZIA V.LE GUIDONI.

Contiamo comunque su una presenza massiccia
L'ANTIFASCISMO NON SI PROCESSA.

domenica 7 gennaio 2018

15 GENNAIO: ANTIFASCISTI A PROCESSO


15 GENNAIO 2018: 
ANTIFASCISTI FIORENTINI A PROCESSO

Il 15 gennaio 2018 avrà luogo il processo a 10 antifascisti fiorentini accusati della partecipazione alla mobilitazione del 6 dicembre 2014 alle Piagge, organizzata per impedire la “Tor Sapienza” fiorentina da parte di Forza Nuova. I dieci antifascisti sono accusati di avervi partecipato per impedire un atto di barbarie fascista, prepotente e violenta. Sono stati accusati di detenzione di arma impropria per essersi a stento difesi, con le aste delle bandiere, dall'aggressione dei Carabinieri.

Noi pensiamo che il processo andrebbe piuttosto fatto a coloro che, con il potere delle armi, con palese atteggiamento di connivenza con i fascisti e di odio verso gli antifascisti, hanno “tenuto la piazza” in nome dell' “ordine”. Ci opponiamo all'idea che dei compagni e delle compagne siano processati per antifascismo.

Lanciamo un appello a tutti gli antifascisti fiorentini a presenziare all'udienza del 15 gennaio, durante la quale saranno sentiti i testimoni dell'accusa (o meglio, gli inquisitori), per vigilare e smascherare il castello inquisitorio ordito dalla DIGOS fiorentina.

L'antifascismo, che si oppone alla barbarie del capitalismo e del patriarcato, NON SI PROCESSA. RIVENDICHIAMO L'ANTIFASCISMO SENZA SE E SENZA MA.


LUNEDI' 15 GENNAIO 2018 ALLE ORE 10
PALAZZO DI GIUSTIZIA – V.LE GUIDONI (bus 22 / 23)
APPELLO ALLA PRESENZA IN SOSTEGNO
DEGLI ANTIFASCISTI FIORENTINI A PROCESSO!