Quella più matura fatta di polvere di selciati metropolitani,
calpestati velocemente nella lotta quotidiana.
I tuoi slanci, le tue amarezze, la tua cristallina lealtà.
Percorsi condivisi.
Forte, senza mai cadere nell'arroganza.
Debole, come tutti, però senza conoscere la paura.
Inseguivi il sogno come tutti noi.
E quando il sogno si è annebbiato hai continuato a cercarlo,
vagando su itinerari artificiali e accidentati.
Te ne sei andato il giorno di Ferragosto.
Lontano da qua, come fossi esule.
Te ne sei andato velocemente, perché sempre siamo stati veloci.
Nella testa e nel cuore mi rimane l'immagine.
Un ragazzone alto due metri lanciato a testa bassa contro l'ingiustizia.
Ciao, Fausto!
Nessun commento:
Posta un commento