martedì 29 maggio 2012

Antonio Ginetti: Comunicati al 20° giorno di sciopero della fame


Il compagno Antonio Ginetti, incarcerato dal 26 gennaio scorso e poi posto agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Pistoia in seguito agli arresti nel movimento NO TAV decisi dalla Procura di Torino e dall' "eroe" Giancarlo Caselli, sta effettuando da 20 giorni uno sciopero della fame perché gli è stato negato di andare a lavorare, unica sua fonte di sostentamento. Pubblichiamo queste sue due comunicazioni standogli vicino e continuando a combattere per la liberazione sua e di tutti gli altri compagni.

Sabato 26 maggio
17° giorno di sciopero della fame

Anche il 17° giorno è trascorso.
Oggi ho cominciato a sentire la stanchezza.
Ovviamente non mi sono preoccupato molto, mi sono limitato a trascorrere
buona parte della giornata sdraiato sul divano: lettura e...giro d'italia.

Le gambe le sento pesanti, ma ancora mi tengono in piedi, seppure un pò meno.
Ma non dovendo uscire di casa e non avendo da fare niente, poco cambia
se invece di andare su e giù per le scale, rimango molto sul divano.
Il fisico sento regge bene. Altri dolori per adesso non mi pare di sentirne.
Avevo detto di arrivare al 30, quando avrò il Tribunele del Riesame e sono
sicuro di riuscirci, ovviamente senza crearmi problemi fisici.

Giovedì mi pareva di aver capito che uno dei PM di fronte allo sciopero della fame avesse pensato di darmi un leggero, leggerissimo alleggerimento dei domiciliari.
Ovviamente doveva parlarne con tutto il pool. Mi pare che abbiano deciso un bel niente.
Questi non li smuovi neppure con le cannonate (vecchio modo di dire; che non abbiano a prendere alla lettera le parole!!!).

Ma sia chiaro che da loro a questo punto non voglio un bel niente. Il 30 deciderà il Tribunale del Riesame e non mi pare che siano della stessa pasta.

Per quanto mi riguarda intendo resistere fino al 30, e lo farò. Non mi manca
la forza d'animo che mi spinge. Senza contare tutta la Solidarietà che ho trovato in tantissimi compagni che è ancora più forte della mia determinazione.

Se loro hanno il Potere di fare tutto ciò che desiderano, e possono anche andare oltre la loro "legalità", sappiano che io ho tutta la dignità che mi da
la forza per non subire passivamente il loro accanimento repressivo e punitivo.

Se a loro appartiene il Potere...a noi appartiene il futuro.

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Pistoia 29 maggio 2012 - 20° giorno di sciopero della fame

COMUNICATO STAMPA
LA LEGGE (non) E’ UGUALE PER TUTTI
O se è uguale…non tutti sono uguali per la legge

Mercoledì 23 maggio la città di Pistoia viene scossa da una “atroce” notizia: il Direttore Generale dell’ASL 3, dott. Scarafuggi Alessandro, è stato arrestato. Con lui sono finiti sotto inchiesta il D.G e il direttore amministrativo dell’ASL 1 di Massa.

L’indagine riguarda l’ ASL apuana per gli anni dal 2002 al 2007, quando vi è stato un ammanco nei conti accertato di circa 270milioni di euro.

In carcere solamente il direttore amministrativo, gli altri due signori sono stati da subito collocati agli arresti domiciliari.

Leggendo i giornali vediamo un gran vociare degli amministratori che si dichiarano tutti “GARANTISTI”, a giustificazione della correttezza dei provvedimenti presi.

Io non chiedo che il dott. Scarafuggi venga arrestato in carcere, no!!

Chiedo solamente se questo GARANTISMO non valga per tutti i cittadini, dal momento che “LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI”, e quando si dice TUTTI si deve intendere TUTTI, al di là della posizione sociale, che poi, come si vede, a rubare sono molto bravi anche i D.G. (anzi: anche più bravi, e dei soldi dei contribuenti).

Mi si dirà che la personalità del dott. Scarafuggi, impedisce che questi si possa rendere irreperibile, che possa “inquinare le prove”, che vada a reiterare il reato.

Forse è una pura coincidenza, ma nella notte tra sabato e domenica un INCENDIO DOLOSO ha gravemente danneggiato la palazzina delle Ville Sbertoli che ospitava l’archivio ASL.

Non si è incendiata una palazzina prospiciente da cui il materiale d’archivio era stato spostato solo da poco tempo. Da cui si denota molta conoscenza ed altro.

Certamente ci diranno che erano tutte vecchie ricette da mandare al macero.

Ma sui giornali leggo: “scatoloni contenenti soprattutto ricette mediche destinate al macero” (Il Tirreno 28 maggio), e il soprattutto dice molto.

Oppure: “Dovrà essere comunque visionato foglio per fogli, sia per la possibile presenza di documenti storici e di valore che di dati sensibili” (La Nazione 28 maggio), ed anche qui gli aggettivi sono forti ed espliciti.

Lungi da me il voler implicare il dott. Scarafuggi in questo increscioso avvenimento, ma la contemporaneità dei tempi mi lascia molto perplesso.

Il sottoscritto, per reati assai minori che l’aver fatto un ammanco di 270milioni di euro (per di più nella Sanità!), si è fatto 21 giorni di carcere, e da più di tre mesi è agli arresti domiciliari. Ho fatto domanda di permesso per recarmi al lavoro (che del mio solo modesto lavoro riesco a campare la famiglia) e mi è stato negato.

Oggi sono al 20° giorno di sciopero della fame per richiedere il rispetto di un mio Diritto. Dubito molto che simile trattamento sarà mantenuto nei confronti del cittadino Scarafuggi Alessandro.

Antonio Ginetti.

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