“Riappropriazione” è una parola
che non deve essere mai lasciata alla teoria. Specialmente quando si
tratta di difendere i nostri spazi sociali e politici dagli attacchi
continui, quotidiani addirittura, che essi subiscono da giunte,
politicanti e burocrati. Si tratta di tradurre in pratica la parola
“riappropriazione”, rapidamente e in modo inequivocabile.
L'altro ieri i locali del Fondo
Comunista delle Case Minime di Rovezzano sono stati chiusi
d'autorità, per la quarta volta in due anni, con un cambio di
serratura senza preavviso. Recatici al Fondo per l'assemblea del
mercoledì sera, abbiamo trovato ancora una volta la serratura
cambiata con un ridicolo avviso scritto a mano su un fogliaccio, con
calligrafia e ortografia incerta, affisso sulla porta. Neppure
un'ordinanza, neppure un timbro, neppure la firma d'uno scribacchino
di qualche ufficio.
Gli intenti del Comune di Firenze,
quale che sia il “giovanotto” che lo guida, sono chiarissimi:
espulsione e chiusura di qualsiasi spazio sociale e alternativo che
non si uniformi. Tali spazi, semplicemente, non sono tollerati e, di conseguenza, devono essere eliminati. Si impone quindi una risposta chiara, che non lasci
adito a dubbi: non ci lasciamo intimidire e difenderemo il Fondo
Comunista, così come qualsiasi altro spazio e realtà antagonista,
con la pratica immediata.
Il giorno dopo ci siamo affidati quindi
immediatamente alla tecnologia, ma non a quella “sofisticata” che
piace tanto ai “giovanotti” incravattati del Comune e dei suoi
uffici. Siamo tornati al Fondo per riprendercelo di volata, perché è nostro e della gente delle Minime. Presidiando la piazzetta e i suoi accessi, e muniti della cara, vecchia tecnologia
operaia fatta di trapani, martelli, mazzuoli, cacciaviti, punte per acciaio,
scalpelli. Con noi anche un compagno chiamato “Flessibile”; ma,
stavolta, non era un lavoratore colpito dalla precarietà e dai
dettami del padronato, bensì un utile attrezzo meccanico che taglia
tanto bene le nuove serrature “d'autorità”. Lo potremmo chiamare
il compagno Tagliasgòmberi.
Due ore e mezzo, ci abbiamo messo,
prima che quella maledetta serratura saltasse via, presa
immediatamente a calci da tutte le Compagne e i Compagni del Fondo.
Questa si chiama “Riappropriazione”, vale a dire un'azione che
traduce subito in pratica il significato profondo della parola. E ne
passerà del tempo prima che il Fondo Comunista, che esiste da oltre
vent'anni in una realtà sociale come le Case Minime e che è stato
protagonista di tutte le lotte che vi si sono svolte (dalle
occupazioni abitative all'acqua), e lo sarà sempre.
Esprimiamo naturalmente un caloroso
ringraziamento a tutte le Compagne e i Compagni delle altre realtà
fiorentine che ci hanno espresso solidarietà fattiva, sia a nome
collettivo che individuale. Ci aspetteranno naturalmente tempi
durissimi, ma ci siamo abituati tutti quanti.
Le Compagne e i Compagni del Fondo Comunista
http://fondocomunistafirenze.blogspot.it